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Channel: ALBOPRESS - Rassegna Stampa by ALBOSCUOLE

Barzellette sotto l’albero

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1. - La maestra chiama Pierino alla cattedra e gli dice: "se hai due monete in una tasca e nell'altra tre quante ne hai in tutto”. Pierino le risponde: "zero...oppure ha sbagliato persona, perché in tasca non ho nessuna moneta". 2 . - È la vigilia di Natale e Babbo Natale sta per partire per consegnare i regali ai bambini. Si reca nella stalla e vede che le renne sono capovolte. Per non perdere tempo chiama immediatamente un dottore. Il dottore arriva subito e somministra a tutte una polverina. Dopo cinque minuti le renne si rialzano e Babbo Natale chiede al dottore come abbia fatto a guarire così in fretta le renne . Il dottore con un tono di piena soddisfazione gli risponde: "semplice ho dato ad ognuna di esse un Voltaren". 3. - Un francese, un tedesco e un italiano fanno una gara a chi resiste di più in una stanza piena di mosche. Incomincia il francese che dopo un quarto d'ora viene fuori. Poi va il tedesco, che esce dopo un'ora. Per ultimo entra l'italiano che viene fuori dopo cinque ore. Il francese stupito gli chiede: "Ma come hai fatto?" L’italiano con un tono sereno gli risponde: "Ne ho uccisa una". Interviene il tedesco chiedendogli: "E allora?" L’italiano riprende la parola e spiega loro: "E allora erano tutte impegnate per il funerale!" 4. - La moglie chiede al marito: "Perché il gatto sembra ubriaco?" Il marito le risponde: "Perché mi hai detto di dargli il whisky”! A questa risposta la moglie si mette ad urlare dicendogli: "whiskas Luigi, ho detto whiskas"! 5. - Due gamberetti si incontrano a un party. Uno si accorge che l'altro è un po' triste e gli chiede:?- "che cosa c'è?"?- "no niente"?- "dai ti vedo preoccupato..."- "si è vero in effetti … si tratta di mia sorella..."- “Che cosa le è successo?"- "ieri sera è andata ad un cocktail… e non è ancora tornata!" 6. - Un elefante dice sottovoce tra sé a sé: "Come faccio a spedire questa lettera?" Un topo che si trovava a passare proprio in quel momento lo sente e gli dice: "Perché non provi a spedirla con una mail del computer!?" L’elefante dopo aver pensato qualche s secondo gli risponde: "Perché ho paura del mouse!" Buon Natale a tutti!

Frattelli grandi o piccoli!

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Da qualche tempo parlando con i miei compagni di classe e con altri miei amici ho chiesto se avessero fratelli o sorelle più piccole o più grandi di loro e come fossero i loro rapporti. Dalle loro risposte e in base alle mie riflessioni ho deciso di scrivere questo articolo. Quando si ha un fratello più grande di te spesso si finisce per litigare; vero? Con i fratelli e sorelle più grandi si litiga su e per ogni cosa. A volte quando le parole non bastano si finisce per picchiarsi. Essendo più grandi, e se sono tutti così, si perde sempre e allora la frase che viene rivolta loro è: ‘Ti odio!’ Ma quando si è stati picchiati da altri tuo fratello più grande ti chiede chi è stato a picchiarti e interviene sempre, e questo è molto importante perché ti protegge! C’è il caso dei gemelli che sono sempre insieme e pur volendosi molto bene, beh, qualche volta litigano anche loro! Purtroppo ci sono i figli unici e in questo caso non si può litigare con nessun fratello o sorella! Quando si è figlio unico da un verso è bello esserlo, ma quando vedi un bambino che ha un fratello, diventi triste perché ti accorgi di non avere un fratello e allora ti rivolgi ai tuoi genitori e chiedi di avere un fratellino! I gemelli anche se a volte litigano si vogliono un gran bene; sono fortunati perché possono giocare tanto! Quando sono grandi però non è più come prima e se c’è qualcosa che non va sempre arriva il suo gemello ad aiutarlo. Tutto questo non accade quando sei l’unico figlio, nessuno ti aiuta oppure ti aiutano i tuoi genitori. Dico che è bello avere dei fratelli ma quando invece hai tanti fratelli è peggio! Dopo le mie riflessioni sono giunto a questa conclusione: ‘avere un fratello o un gemello o essere l’unico figlio non importa, ma è importante soprattutto essere te stesso! Però sono convinto che avere un fratello é bello! Per ognuno di noi i fratelli sono importanti perché possono essere dei punti di riferimento. Con i fratelli ci puoi giocare; con lui puoi andare fuori e stare con gli amici. E’ anche molto importante essere con la tua famiglia, viaggiare con la tua famiglia, amare la tua famiglia, vivere con tua famiglia; ma quando ti sei sposato non sei più con la tua famiglia, non abiterai più con tuo fratello e avrai sempre la voglia di vederlo. Quando ti sposi piangi e abbracci tuo fratello e sei triste perché non abiterai più con la tua famiglia!’ Spero di aver chiarito quanto sia importante avere un fratello. Ringrazio per aver letto il mio articolo.

Il presepe vivente in mare e i porti chiusi

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Il piccolo Sam e sua madre Sali sono stati trasferiti all'ospedale di Malta. Sulla nave della Ong spagnola restano altre 305 persone soccorse nel Mediterraneo. Sam è stato partorito su una spiaggia in Libia poche ore prima che la madre venisse messa in mare dagli scafisti. Un neonato venuto al mondo da migrante. In piena notte, dopo un braccio di ferro durato diverse ore con il governo di Malta, un elicottero maltese ha issato a bordo la donna e il bambino, per condurli in un ospedale de La Valletta. Le loro condizioni sembrano buone, ma necessitano di cure e di approfondimenti medici Nessuno dei migranti aveva con sé uno zainetto. Una volta i migranti, che attraversavano il Mediterraneo, indossavano una corazza di panni, strato su strato, come protezione. Negli ultimi anni neanche questa accortezza s’è vista sui barconi, perché spesso quando il canotto va giù e c’è da vedersela tra le onde, l’armatura di stoffa s’inzuppa moltiplicando il peso e trascinando in fondo ogni speranza di salvezza. Nelle sue raccomandazioni finali l’Onu si rivolge proprio agli Stati membri dell’Unione Europea per chiedere di «riconsiderare i costi umani delle loro politiche e dei loro sforzi per arginare la migrazione verso l'Europa». In questo periodo natalizio, i Paesi europei non desiderano farsi carico dei "migranti di Natale". La poetessa premio Nobel polacca Wislawa Szymborska, ha esclamato: «Alla nascita d’un bimbo il mondo non è mai pronto!». Nemmeno in questo periodo natalizio!

IN CHIESA MATRICE CONCERTO DI NATALE DEGLI ALUNNI DELL’I.C “TATTOLI DE GASPERI”

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Grande plauso per gli alunni del corso E ad indirizzo Musicale dell’I.C. “Tattoli De Gasperi” , protagonisti del Concerto di Natale dal vivo, presso la Chiesa Matrice di Corato,giunto quest'anno alla quarta edizione. L’iniziativa, organizzata dal dirigente scolastico dell’I.C. Tattoli De Gasperi prof. Francesco Catalano e i docenti di strumento, in collaborazione con il vicario zonale Don Giuseppe Lobascio e la Pro Loco nella persona di Gerardo Strippoli, rinvigorisce il legame consolidato tra musica-scuola-territorio e si unisce alle tante iniziative programmate dall’I.C. per le festività natalizie, ad iniziare dal concerto che ha allietato il pomeriggio degli anziani,ospiti della casa di riposo “Oasi di Nazareth”, lo scorso 10 dicembre. Il Natale è da sempre una festa cara alla tradizione popolare, un momento di gioia da condividere con gli affetti più cari. Nella suggestiva cornice dell’altare maggiore della Chiesa Matrice ottanta alunni del corso E divisi tra l’orchestra e il coro,magistralmente diretti dai docenti Amato, Curci, Di Tommaso, Salvatorelli ci hanno accompagnato nell’atmosfera mistica del Natale,eseguendo brani tratti dalla tradizione musicale natalizia o comunque incentrati sul tema della pace e speranza in un mondo migliore. Le performances hanno previsto un ricco repertorio di classici quali Canone in Re, Jingle bells around the world per sola orchestra , Mille cherubini in volo di Schubert, I will follow him per coro ed orchestra , O holy night per chitarra, Valzer dei fiori per pianoforte a quattro mani , Trumpet Tune per ottoni, Viva la vida per percussioni, brani che hanno suscitato intense emozioni, hanno trasmesso calore e una carica di allegria e tanta serenità. Degna di nota è stata anche la presenza, nell’orchestra, di ex alunni del corso ad indirizzo musicale, che sono la testimonianza viva dell’ amore per la musica,futuri musicanti della tradizionale banda di Corato. Al termine del concerto il dirigente scolastico, prof. Francesco Catalano, soddisfattissimo per la brillante performance, ha ringraziato il parroco per la sua grande disponibilità; i docenti tutti, per la passione e dedizione con cui svolgono quotidianamente la loro azione didattico-educativa; il personale ATA per il lavoro svolto all’interno della scuola; le famiglie , coinvolte quotidianamente nel difficile compito di presidiare e rafforzare l’azione educativa della scuola, ma soprattutto gli alunni per il loro impegno, per la volontà quotidiana di crescere cittadini onesti e rispettosi degli altri. A ciascuno di voi, ragazzi,- così afferma il Dirigente scolastico -che vedo simbolicamente come la stella cometa che illumina il nostro percorso, va il mio augurio più caro, affinché possa nascere dentro di voi la consapevolezza del valore dell’umiltà e della solidarietà verso i più fragili e soli, vero significato del Natale.

Capodanno alternativo

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Capodanno alternativo :alle terme fra docce emozionali, aromaterapia e trattamenti sensoriali. Con le ciaspole ai piedi in una valle, che somiglia alla Groenlandia oppure a 0 decibel, in barba all'inquinamento acustico di fuochi d'artificio e petardi. Ecco qualche idea per un Capodanno 2019 da ricordare. Nel cuneese c'è una valle isolata, Valle Maira, un luogo in cui il classico turismo invernale fatto di piste e funivie non è ancora arrivato. E' il posto ideale per dedicarsi alle ciaspolate e vivere in un paesaggio innevato di altri tempi. La maggior parte delle strutture ricettive e delle scuole di fondo organizzano ciaspolate la notte di Capodanno e nei giorni a cavallo del 31. Con le ciaspole ai piedi in un mondo innevato vi sembrerà di essere in Groenlandia, compagni di un capodanno alternativo solo scialpinisti e altri uomini su ciaspola. Benvenuto 2019!

ANIME E MANGA

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Gli anime e i manga sono una parte integrante della cultura giapponese ed è sufficiente visitare il Paese per rendersi conto dell’influenza di queste forme d’arte nella vita della popolazione. Oggi questi generi stanno riscuotendo enorme successo anche in molte nazioni occidentali, come l’Italia. Il mondo dei manga e degli anime è molto variegato e comprenderne bene le caratteristiche potrebbe sembrare difficile, ma semplificando possiamo dire che con il termine “manga” si indicano i fumetti in generale, mentre con la parola “anime”, che deriva dal termine inglese “animation”, ci si riferisce ai cartoni animati giapponesi, i quali spesso si ispirano alle storie dei manga. Per chi si approccia alla cultura giapponese è importante, però, capire una sostanziale differenza rispetto alle culture occidentali: se in molti Paesi i fumetti e i cartoni sono un genere un po’ sottovalutato e prettamente rivolto all’infanzia o comunque ai giovani, per i giapponesi i manga e gli anime hanno un ruolo culturale rilevante. Difatti questi sono considerati una forma di espressione artistica non meno importante della letteratura e del cinema e per questo motivo si rivolgono a tutte le fasce d’età, trattando tematiche differenti in base al target a cui sono indirizzati. Non è raro infatti vedere ragazzi e adulti leggere i manga sui mezzi pubblici, nei parchi o nelle biblioteche e trovare ampie sezioni dedicate ai fumetti nelle librerie e nelle edicole. In Italia, solo nei primi anni del 2000, si è potuto assistere alla definitiva consacrazione del genere. Grazie ad Internet, la diffusione di queste forme d’arte è aumentata notevolmente e la possibilità di poter acquistare, leggere o guardare in streaming numerosi fumetti e cartoni animati ha fatto sì che, finalmente, gli anime ed i manga potessero essere alla portata di tutti. Un ulteriore diffusione di questi generi avviene oggi grazie ad Amazon, che mette a disposizione dei naviganti un ricchissimo catalogo dal quale poter scegliere i propri anime e manga preferiti.

MA IL DECRETO SICUREZZA CHE COS’E’?

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Nel suo Decreto Sicurezza il ministro Salvini inserisce quelle che sono le prime misure per cercare di rispondere alle esigenze dei cittadini, che in tanti lo hanno votato proprio perché molto sensibili e preoccupati sul tema e perché sanno e sono sicuri che riuscirà a risolvere quelle determinate esigenze. Egli affronta argomenti di: -Disposizioni in materia di sicurezza pubblica. -Prevenzione e contrasto al terrorismo e alla criminalità mafiosa. Questo decreto è formato in totale da 40 articoli ed oggi vi spiegherò in breve alcuni dei principali, in modo da farvi capire che cosa si intende risolvere e soprattutto come. ? Piano nazionale sgomberi: Entro 60 giorni dovranno essere definiti dei piani provinciali per le esecuzioni dei provvedimenti di sgombero, anche tramite l’impiego e l’aiuto della Forza Pubblica. ? Invasione di edifici: Qualsiasi persona che invade terreni o edifici privati/ pubblici al fine di occuparli verrà punito. Le pene sono più elevate quando si parla di cinque o più persone. ? Richiesta di asilo politico: I reati in questione sono violenza sessuale, spaccio, furto e lesioni aggravate a pubblico ufficiale. Questi reati porteranno all’espulsione immediata dal paese. ? Sprar: i piccoli centri che ospitano i migranti potranno accogliere soltanto minori non accompagnati e chi ha già ricevuto la protezione internazionale. Se si desiderano maggiori informazioni in merito , troverete tanto materiale nel web ed anche tante posizioni contrastanti. La domanda che però occorre che tutti ci facciamo è: “ siamo sicuri che questo decreto tuteli veramente chi si trova in difficoltà perché scappa da guerre e carestie? “ O tutela solo la nostra sicurezza?

I gol degli ‘Azzurri’ più belli

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In occasione e onore dei 120 anni della FGC è d’obbligo fare un resoconto sui ‘top’ e i ‘flop’ della ‘nostra’ Nazionale di calcio. In quest’articolo parlerò dei gol più importanti realizzati dagli ‘Azzurri’ durante il corso di storia considerato. Cominciamo l’elenco stilando la classifica inversa. 10° - Fabio Grosso, siamo alla semifinale mondiale del 2006 contro la Germania. Siamo al 118° minuto l'Italia per evitare i rigori ha un ultimo calcio d’angolo, va a batterlo del Piero, Pirlo fa una grande giocata serve Grosso che d’interno sinistro batte Lehmann. L’Italia è in vantaggio! 9° - Alessandro del Piero, sempre nella semifinale di ‘Mondiali’ del 2006. La Germania attacca ma Cannavaro recupera palla, parte il contropiede dell’Italia, Totti da la palla a Gilardino che la passa a del Piero che con lo ‘scavetto’ batte il portiere. E' il definitivo 2 a 0 per l' Italia che va in finale. 8° - Marco Materazzi, nella finale mondiale del 2006 contro la Francia gli azzurri sono in svantaggio. Calcio d'angolo di Pirlo, Materazzi da un incornata al pallone la palla in rete il resto è storia. 7° - Giuseppe Meazza nella semifinale dei mondiali del 1938 a Roma contro il Brasile. In una mischia furibonda, ci pensò lui, che per segnare si arrotolò su se stesso, Mussolini esultò: l'Italia fu salva! 6° - Roberto Baggio. Dimenticando l'errore in finale, ai mondiali di ‘USA ’94’, Baggio si era comportato molto bene: i suoi gol uno più bello dell’altro! 5° - Roberto Boninsegna, nello storico e leggendario incontro infinito e rocambolesco: Italia - Germania 4 a 3. Lo show iniziò con il suo tiro dalla distanza, grande “Bonimba”! 4° - Roberto Baggio bis ai Mondiali di ‘Italia ’90'. Il suo gol con la Cecoslovacchia è da applausi: difesa scartata e portiere battuto. 3° - Salvatore Schillaci ai mondiali di ‘Italia 90’: i suoi gol sono stati diamanti come il pallonetto con l'Uruguay. 2° - Marco Tardelli in finale con la Germania nei mondiali di ‘Spagna 1982’: segna il 2 a 0 con un gol in scivolata dalla distanza. 1° - E’ Gianni Rivera il re dei gol decisivi, infaticabile la sua corsa per cercare il cross di Boninsegna dove si avventa come un rapace: Italia 4 Germania 3 nei mondiali di MEXICO ‘70!

La casa di carta

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E’ una serie TV in onda su Netflix che potete vedere anche a casa. Questa serie TV dura una stagione e contiene 15 episodi della durata di 20 minuti circa. E’ una bellissima serie TV che parla di otto ladri che vengono reclutati dal “professore” per la rapina del secolo. Il piano consiste nell’irrompere nella Zecca di Stato della Spagna, prendere in ostaggio tutti i presenti e stampare 24.000milioni di euro. Per non farsi riconoscere i ‘nostri amati’ ladri usano nomi in codice dei nomi di città quali: Tockyo, Rio, Mosca, Berlino, Naerobi, Denver, Helsinki e Oslo. In questa serie TV è molto difficile individuare il protagonista dato che tre in particolare emergono più degli altri. - Tockyo: è una bella ragazza ma ribelle la cui la vita va a rotoli. - Il professore: è l’ideatore del piano è colui che agisce dall’esterno. Non si sa il suo nome fino all'ultima puntata. E’ il personaggio più misterioso e intelligente. - Raquel Murillo: è l'ispettrice che si occupa del caso. Una delle poche regole del professore è: ‘non avere relazioni’ ma viene infranta già dal primo o secondo episodio. Il nome vero deve rimanere segreto e purtroppo questo viene infranto da Rio che lo comunica a Tockyo. La versione originale è in spagnolo All'inizio della serie Oslo, Mosca e Naerobi dovevano chiamarsi: Valencia, Chernobyl e Camerun. I ladri, non sono stati reclutati per la loro astuzia o abilità, ma semplicemente perché non hanno nulla da perdere. Il colore rosso è il colore predominante nella serie, come le tute, i megafoni, i telefoni e tutto ciò che ha a che fare col furto. Il personaggio di Tockyo è stato ispirato al personaggio di Mathilda nel film Lèon. Se la mia recensione su questa serie TV Vi ha interessato beh allora provate a vedere le puntate che sono ancora in onda!

DA UN CONCERTO SI ESCE SENZA VOCE MA NON SENZA VITA!

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Lo scorso venerdì 7 dicembre 2018, ad Ancona presso la discoteca "Lanterna Azzurra" nel concerto del trapper "Sfera Ebbasta" mentre cantava una della sue canzoni, tre ragazzini trai i 14-15 anni, per creare confusione, hanno spruzzato dello spray urticante al peperoncino. La conseguenza è stata una vera e propria tragedia che ha provocato una strage. Le vittime sono: Asia Nasoni di14 anni; Daniele Pongetti di 16, Mattia Orlandi di 15, Emma Fabini di 14 e in più una mamma: Eleonora Girolimini di 39 anni. Il crollo del palco ha provocato anche molti feriti: almeno 100. Tutto ciò deriva dal panico che si è diffuso tra mezzanotte e l'una di notte. Alcuni feriti ricoverati in ospedale hanno raccontato di aver sentito un odore intenso e fastidioso, per il quale si sono precipitati verso le porte di emergenza ma le hanno trovate bloccate. Il cantante ‘Sfera’ si è molto dispiaciuto dell'accaduto e per questo si è fatto tatuare sulla fronte sei stelle nere di cui una rossa in onore di quella mamma che ha perso la vita. Ha anche aggiunto molti post su Instagram, per scusarsi di quanto accaduto!

Tragedia a Corinaldo

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Tutti noi purtroppo siamo venuti a conoscenza dell’orribile fatto accaduto a Corinaldo, in provincia di Ancona, sabato 7 Dicembre nella discoteca Lanterna Azzurra poco prima dell'inizio del concerto di Sfera Ebbasta. Le fonti raccontano che un adolescente ha spruzzato uno spray urticante al peperoncino uccidendo sei persone, cinque minorenni e una mamma di quattro figli. Appena venuta a conoscenza del fatto, tramite un post su Instagram del cantante, non ho ben capito cosa fosse successo, ma dopo poche ore, tutto il web era pieno di articoli o post riguardanti la tragedia. Ancora oggi, a distanza di pochi giorni, non riesco a credere che sei persone siano morte per un concerto, a cui erano andati solo per divertirsi e cantare a squarciagola le canzoni del proprio idolo, tranne la mamma che aveva accompagnato la figlia. Tutti pensano che il vero colpevole dell'accaduto sia stato il ragazzino che ha spruzzato lo spray, ovviamente, ma anche la sicurezza non è stata da meno: infatti nel locale potevano entrare solo ottocento persone, mentre al concerto ce n'erano milletrecento. Sicuramente se ci fossero state quelle cinquecento persone in meno, oggi non ci troveremmo a piangere le sei vittime. Alcune testimonianze, tra l’altro, smentiscono il fatto che su quel palco sarebbe salito Sfera Ebbasta: infatti il cantante quella sera doveva esibirsi a Rimini e non a Corinaldo, perciò si dice che sia stato spruzzato lo spray per fare spaventare le persone che erano dentro la discoteca e farle uscire. O ancora si dice che chi ha spruzzato lo spray appartenesse a una baby gang che per fare distrarre le vittime e derubarle, ha commesso quel gesto che alla fine si è rivelato fatale per sei povere anime innocenti, che quella sera credevano di non fare altro che cantare in compagnia degli amici e passare un sabato sera stupendo, il più bello della loro vita. E invece il loro cuore ha cessato di battere proprio quella sera. È veramente inammissibile morire ad un concerto, che dovrebbe essere un modo per stare insieme e condividere l'arte della musica, anche se molti genitori pensano che i testi delle canzoni di Sfera Ebbasta siano volgari e senza senso e trovano assurdo il fatto che molti ragazzi si siano fatti accompagnare dai genitori per ascoltare i suoi testi, ma non solo quella sera, in cui magari sono rimasti illesi, ma durante ogni concerto del noto rapper che in Italia è conosciuto e amato dagli adolescenti e che soprattutto ha ampliato la sua notorietà grazie a questo spiacevolissimo accaduto, ovviamente un fatto negativo, che ha strappato, in modo troppo precoce, quei ragazzi alle proprie famiglie, ai propri genitori e agli amici. La cosa che più mi rattrista è che il giorno dopo, ho cercato su Instagram una delle ragazze morte, per vedere se aveva fatto qualche storia in cui si divertiva prima del concerto. E quando ho visto quella storia mi si è gelato il sangue. Pensare che quella ragazza in un sabato qualunque era andata in una discoteca qualunque che si è rivelata il suo luogo di morte è davvero raccapricciante. Al giorno d'oggi c’è davvero tanta confusione ma soprattutto cattiveria nel mondo: ogni giorno al telegiornale leggo notizie davvero bruttissime, come l'attentato che c’è stato a Strasburgo, in cui è morto anche un giornalista italiano o per esempio tutti quegli atti di violenza che avvengono nelle scuole ma anche in famiglia, per via del proprio aspetto fisico, la propria religione, le proprie preferenze sessuali ecc… Spero solo che tutte queste persone innocenti che sono morte ingiustamente trovino pace in un posto migliore, anche se senza le proprie famiglie , senza attentati o in un posto in cui semplicemente non c’è così tanta cattiveria, in cui l’unico scopo delle persone non deve essere per forza ucciderne altre.

La fata Lilly e il fiore nero.

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Tanto tempo fa, in mondo pieno di magia, di gioia e allegria, viveva una fatina di nome Lilly, che trascorreva il suo tempo in un meraviglioso prato verde, saltando, come un’ape, di fiore in fiore. La natura era la sua vita! Lilly era una fatina molto piccola, molto raffinata ed esile, con un nasino all’insù molto elegante. Indossava un abito variopinto, come i fiori del prato dove viveva; calzava delle scarpette bianche a cui erano attaccati dei minuscoli campanellini dorati e magici. Quando li scuoteva, infatti, succedeva sempre qualcosa di magico, come quella volta che il loro tintinnio fece diventare d’argento i monti e le colline: era stato uno spettacolo vederle brillare così intensamente. Quando volava, la fatina lasciava una scia di piccole stelle luminose . Tutti i bambini che la vedevano passare restavano a bocca aperta per la meraviglia. Lei amava stare in compagnia dei bambini, specialmente quelli buoni ed educati, studiosi e ubbidienti ai genitori. Dovete sapere che Lilly non si nutriva di pane e pasta….ma di amore, gioia e felicità…e solo i bambini sono capaci di darli. La fatina, quando aveva fame, si recava dai bambini e si nutriva della loro allegria e della loro innocenza. Un giorno, però, apparve nel prato uno strano fiore nero, che fece sparire la gioia e l’allegria da tutti. Il profumo di questo fiore emanava tristezza, malinconia, rabbia, cattiveria. Tutti i bambini persero il loro buonumore e così Lilly si ammalò e iniziò a deperire. Stava per morire, ma ebbe la forza di scuotere i suoi campanellini. Il loro tintinnio fece appassire il terribile fiore nero, che perse ogni suo potere. I bambini allora tornarono a sorridere e ad essere felici come prima. Anche Lilly era adesso era contenta. L’unico cosa importante nella vita è stare bene con gli altri! Alessandra Gatì

Serena contro Roger

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Tennis. Serena Williams contro Roger Federer: il 2019 comincia con il doppio misto del secolo. Non era mai successo che Serena Williams e Roger Federer, 23 tornei major l'una, "soltanto" 20 l'altro, si incontrassero in un match vero. Teatro dello "storico" evento la Hopman Cup, l'esibizione di lusso,che da alcuni anni si svolge nella Western Australia, a Perth. I due numeri uno sono stati intervistati assieme a bordo campo. Dopo le ovvie lodi reciproche i due hanno vantato il rispettivo servizio. "Ne avevo sempre sentito parlare in positivo, tanto da essere nervoso in ribattuta. Ora so il motivo, so quanto è difficile da 'leggere', ha detto Federer. "Ho giocato contro il più grande di tutti i tempi": così Serena Williams, intervistata a bordo campo subito dopo la fine del doppio misto che ha visto gli Stati Uniti perdere contro la Svizzera di Roger Federer e Belinda Bencic. "E' stata una bellissima esperienza - racconta la 23 volte vincitrice di Slam, con a fianco 'King Roger' - e mi spiace che sia già finita. E' stato davvero divertentissimo e poi io e Roger siamo cresciuti insieme, guardandoci l'un l'altro e dopo tutti questi anni ci siamo detti 'possibile non si siamo mai incontrati in campo? Insomma, è stato fantastico giocare contro il più grande di tutti i tempi, una persona carismatica anche fuori dal campo", ha concluso Serena che si è concessa poi un selfie con il suo amico e collega. Per la cronaca, il doppio misto svizzero, decisivo dopo l'1-1 dei due singolari, ha battuto quello statunitense (La Williams era in coppia con Tiafoe) in tre set 4-6 6-4 6-3.

Suggestivi presepi di sabbia

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Le spiagge di Rimini e di Torre Pedrera ospitano creazioni di sabbia veramente stupefacenti. Raffigurano personaggi a grandezza umana, immagini e paesaggi suggestivi della tradizione da far rimanere sbalorditi i visitatori. Il presepe di sabbia a Rimini è stato predisposto sul lungomare Tintori, bagno 3/4 Turquoise dal giorno 8 dicembre al 13 gennaio 2019. Sulla spiaggia libera, accanto al villaggio natalizio e alla pista del ghiaccio, è possibile ammirare uno dei più spettacolari e suggestivi presepi di sabbia, che propone il tema della Natività in una scenografia con gruppi scultorei a grandezza naturale in un inedito percorso creato con grande maestria dagli artisti della sabbia. Il Presepe di Sabbia sulla spiaggia di Torre Pedrera bagni 64 e 65 è al coperto con fantastiche statue a grandezza naturale e paesaggi rappresentanti il tema della Natività. I presepi sono stati realizzati dai maestri dell'Accademia della sabbia. (Foto: "Adorazione dei Magi" Presepe di sabbia a Rimini)

Vivere l’esperienza di Cenci. - Finalmente si parte!!!

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Il 28 novembre 2018 la classe 1^ B della Scuola Media annessa al Convitto Foscarini di Venezia si è recata in Umbria presso la Casa Laboratorio Cenci accompagnata dalla professoressa Federica Capozzo e dall’educatore Adamantonio Carriero. Noi tutti della classe eravamo emozionatissimi all'idea di partire. Fin da quando i nostri insegnanti ci hanno comunicato di questa partenza abbiamo iniziato a fare il conto alla rovescia, iniziando dai giorni mancanti: - 8 poi - 7 - 6 e andando avanti così. In stazione ferroviaria ci siamo trovati tutti noi della Classe accompagnati dai genitori sotto al tabellone delle partenze al mattino presto alle ore 05: 50 per prendere il la freccia rossa diretta a Roma delle ore 06:06! Abbiamo salutato i genitori, siamo saliti in treno occupando il posti assegnati e soltanto dopo 3 ore di viaggio siamo arrivati a Roma Termini. Ci siamo fermati una mezzoretta per consumare la merenda ed aspettare la partenza del prossimo treno" l'Inter-city" che ci avrebbe portato alla nostra destinazione. Abbiamo preso il treno delle ore 11:00 e siamo rimasti a bordo per circa 1 ora e mezza. Dopo essere arrivati alla stazione di destinazione c'era il pulmino prenotato dai nostri professori che ci ha condotto in una stradina di campagna dove ci aspettavano gli educatori di Casa Laboratorio Cenci dove abbiamo consegnato le nostre valigie e subito dopo ci siamo incamminati verso la casa. Arrivati in questa casa ci aspettava un bel pranzo perché eravamo tutti affamati e mentre aspettavamo di mangiare ci hanno ritirato i telefonini, gli orologi e le macchine fotografiche. Anche se con un pò di tristezza abbiamo consegnato quanto ci era stato richiesto ma nello stesso tempo però eravamo anche contenti! Finalmente il pranzo era pronto! Abbiamo preparato la tavola per tutti e poi abbiamo divorato una buonissima pasta al pomodoro fatta dalla cuoca Donatella che è molto brava a cucinare. Dopo aver mangiato ci hanno fatto sedere in cerchio nel bel mezzo del prato e sul quale ci hanno chiesto di presentarci e dire secondo noi cosa avremo fatto e che cosa avremo voluto fare. Finita la presentazione hanno aperto una scatola. Eravamo tutti curiosi di sapere che cosa si nascondesse al suo interno! Alla fine abbiamo scoperto che era piena di bigliettini con su scritti i nostri nomi. Ci hanno chiesto di estrarre un biglietto e se nel caso in cui ci fosse capitato quello con il nostro nome dovevamo pescarne un altro. A me è capitato quello con la scritta ‘Fabio’ che è il nome di uno degli istruttori di Casa Cenci. Al termine di questo avevamo il nostro tempo libero che durava un ora o al massimo un’ora e mezza. Dopo questa pausa, ad un certo punto, abbiamo sentito il suono di una campanella che serviva a chiamarci per riunirci. Una volta riunito tutto il "gruppo" ci siamo incamminati nel vicino bosco a prendere la legna da ardere “per fare il nostro falò serale”. Una volta rientrati ci aspettava una bella merendina composta da: tè, per chi non lo voleva c’era dell’acqua, ed una fetta di torta . In seguito, dopo un pò di tempo per pensare alle composizioni delle stanze ce le hanno assegnate, io ero in camera con i miei amici: Jacopo Francella, Elia Fontanella, Elia Doni, Daniele Jesu, Marcello Seno. In quell’occasione ci hanno ridato il telefonino e concesso di recarci tutti in camera. Arrivata l’ora di cena, poco prima abbiamo apparecchiato la tavola, poi abbiamo cenato, e alla fine della cena abbiamo sparecchiato la tavola. Dopo qualche minuto ci siamo recati per fare un falò. Una volta arrivati ci siamo seduti sui tronchi che erano posti a terra. Venne acceso il fuoco, ma all'inizio ci furono dei problemi perché era una serata particolarmente ventosa. L’educatrice di Cenci di nome Francesca ci ha raccontato la storia di Orione. In un momento successivo alcuni sono andati a letto mentre altri no perché eravamo ancora impegnati a parlare. Il giorno dopo abbiamo fatto colazione e abbiamo avuto un pò di tempo libero prima di uscire per un’escursione nel bosco sino ad arrivare alla ‘piccola vetta’ di una collina che era particolarmente rigogliosa di alberi. All' inizio del cammino ci sembrò che ci volesse un eternità per arrivare ma ci sbagliavamo infatti il percorso era molto più corto. Appena arrivati eravamo tutti stremati dalla camminata così ci siamo riposati prima di ritornare a pranzo. Durante la strada di ritorno abbiamo incontrato Lollo, uno del personale di Casa Cenci. Abbiamo pranzato, abbiamo avuto del tempo libero per poi tornare all’opera, e per spiegare meglio questo termine intendo dire che ci hanno diviso in due gruppi e precisamente in quello ‘del falò’ e quello ‘dei raccoglitori di legna’. Abbiamo fatto merenda e dopo ci ridiedero i telefonini. Dopo abbiamo cenato e fatto una cosa che io nella vita di tutti i giorni non farei mai e cioè andare nel bosco di notte senza torce e nessuna fonte di luce. Una volta usciti ci hanno chiesto di scegliere una stella, la mia è stata ‘l'occhio del toro’ che è situata tra le Pleiadi ed Orione. Arrivati a destinazione abbiamo fatto il falò e abbiamo chiacchierato un pò. Ad una certa ora siamo andati a dormire. Dopo esserci svegliati abbiamo fatto colazione e abbiamo avuto dei momenti liberi. Ad un certo punto ci chiesero di prendere il ‘tac’ cioè come chiamiamo noi il taccuino e di andare "alla nave” una volta arrivati ci dissero di trovarci un posto dove secondo noi ci trovavamo bene però dovevamo essere isolati dagli altri e di inventare un ‘mito sulla persona’. Dopo aver scritto i nostri miti su dei bigliettini, che in seguito abbiamo estratto, li abbiamo abbinati alla "nostra stella" che prima avevamo scelto. Dopo abbiamo pranzato e fatto il momento libero siamo tornati alle nostre mitologie. Fatta merenda, in seguito ci hanno diviso ancora in due gruppi: quello ‘di chi ha ucciso il Minotauro’ e quello ‘delle costellazioni’. Dopo ci ridiedero i telefonini e abbiamo cenato. In seguito siamo andati a fare il falò ed è qui la ‘sorpresona’ dovevamo esporre oralmente i nostri miti!!!!!!! Io, senza paura e alcun timore, sono stato il primo ad esporre il mio! Una volta terminata questa fase è finita l'ultima serata. Ci siamo recati a letto e quando ci siamo svegliati eravamo tristi perché dovevamo ripartire e ci toccavano altre sei ore di”Inter-city", però, allo stesso tempo eravamo felici di riabbracciare le nostre famiglie dopo tanto tempo, soprattutto io perché era la prima volta che stavo diversi giorni da solo senza mamma e papà! Se anche voi siete come me, vi consiglierei di provare questa esperienza: è stata davvero divertenteee!!!!!

Venezia

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Abbiamo deciso di scrivere un articolo dedicandolo alla nostra città di Venezia! Ci siamo documentate per cercare di avere maggiori notizie. Venezia è una città che ha origini antichissime. Si estende nella laguna veneta che, essendo intorno alla famosa città, ha preso nome di Laguna Veneta. Il suo nome latino Venetiae veniva utilizzato per indicare tutto il territorio delle popolazioni venete. La città è costituita da numerose piccole isole che sono tra loro collegate da ponti o con dei mezzi di trasporto d'acqua per raggiungere tulle le sue parti. Intorno al 452 d. C. gli Unni comandati da Attila conquistarono numerose città che appartenevano all'impero romano. È probabile che gli abitanti dei territori conquistati e saccheggiati si siano rifugiati nelle zone lagunari. A quei tempi le aree che furono costruite comprendevano soltanto piccoli insediamenti e le poche persone vivevano di pesca e dello sfruttamento del sale lagunare. I primi effettivi abitanti di Venezia non si devono considerati fuggiaschi come i loro antenati, perché avevano già sviluppato parecchie attività sul mare che permettevano loro di vivere. Quando la sede ducale si trasferì nelle isole vicino all’isola di Malamocco questo fatto comportò un incremento degli insediamenti. La città marinara di Venezia ben presto divenne la rivale di Genova per eccellenza. Nell’anno mille, in una spedizione diplomatica e militare delle cote della Dalmazia, il Doge fu nominato ‘Dux Dalmatiae’ dall'imperatore che governava l' Impero Romano d’Oriente. Alcune città delle coste della Dalmazia, come Ancona e Ragusa, con una stretta alleanza riuscirono a continuare i loro traffici commerciali con l' Impero Romano d’Oriente. Una delle leggende più famose e meritevoli di essere scritta per questa città è quella di San Marco, che è patrono di Venezia. Secondo la leggenda capitarono in Alessandria d'Egitto due mercanti veneziani proprio nel momento in cui il califfo stava facendo saccheggiare la chiesa cristiana dove era conservato il corpo del santo che in seguito divenne il più importante per la città di Venezia che era stato martirizzato intorno al 68 d.C. I due mercanti, temendo che il corpo costudito all'interno della chiesa venisse rubato e trattato in modo poco degno, lo portarono sulla nave di loro proprietà e lo trasportarono in un cassone di legno ricoperto di carne di maiale perché appunto secondo la religione islamica era carne impura e chi la toccata diventava a sua volta impuro. Quando i due mercanti giunsero a Venezia lo elessero patrono della città e gli diedero onorata sepoltura. Questo avvenimento fece crescere di molto la fama di Venezia e dei veneziani il che comportò il trasferimento della sede patriarcale. La città di Venezia ha una lunga storia il che comporterebbe una trascrizione molto lunga, così concludiamo l’articolo ricordando che: dopo tantissimi anni di gloria con la Serenissima o di terrore per domini di popoli stranieri la nostra città racchiude, grazie a ciò, numerose opere d’arte e splenditi palazzi di notevole interesse più di quanto si possa immaginare in quanto secoli e secoli di storia sono serviti a renderla magica e stupenda!

La tribù del calcio: la barbarie nello sport genera mostri.

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Come spiegare il comportamento violento e aberrante delle tifoserie calcistiche in Italia e in altre parti del mondo? La violenza nello sport è una cosa inammissibile, specialmente quando provoca morti e feriti. Dovrebbe essere solo un gioco, invece diventa occasione ddi violenza e guerriglie. Nel Un giornalista inglese, Morris, ha messo a confronto i comportamenti, i riti, le mitologie del football con quelle tribali. Quali sono i motivi, si chiede Morris, per cui gli Ultras di tutte le squasre hanno acquisito un comportamento così particolare, violento e atipico rispetto ai tifosi di altri sport? Gli individui umani, nel lungo cammino dell'evoluzione, si sono trasformati da "cacciatori" a "calciatori", passando attraverso attività sempre meno sanguinarie. Oggi i calciatori sono i nuovi gladiatori e, in quanto tali, in ogni caso, eccitano il livello emozionale primordiale e ancestrale della folla. Non cambia però il significato di caccia rituale, in cui l'arma è la palla e la preda è la porta. La folla della Curva non è un branco disorganizzato, ma un gruppo organizzato, i cui membri si riconoscono fra loro attraverso la comunicazione simbolica espressa dai loro abiti, dalle bandiere, dai cori, dalle liturgie, che, in una sorta di rito collettivo, sanciscono e rafforzano l'identità del branco dei tifosi. Ovviamente, Morris si riferisce, in genere, a quella parte della tifoseria che vive senza valori veri, nell'emarginazione sociale. Non siamo più barbari e guerrieri, ma solo gente che dovrebbe vivere lo sport per quello che è: divertimento e convivenza civile. Michele Campanella

NORDIC WALKING AL PON INCLUSIONE

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Il 14 Dicembre 2018 si è concluso il progetto PON “Incontro tra fuori –classe”, modulo “Sportinsieme” (codice Progetto: 10.1.1A-FSEPON-PU-2017-99) a cura dell’esperto prof.ssa Mastromauro Luigina e del tutor prof. Scarnera Michele. Il progetto ha coinvolto 25 alunni delle seconde classi della Scuola Secondaria di 1^ grado “A. De Gasperi”, che hanno partecipato in maniera molto attiva a varie attività sportive tra cui l’Atletica Leggera, la Pallavolo e il Tennistavolo, eseguendo esercizi specifici e mettendo in pratica i gesti tecnici delle diverse discipline, combinando e costruendo percorsi diversi in modo tale da stimolare le diverse abilità di equilibrio, coordinazione, velocità, presa…sempre giocando. Una delle attività sportive del progetto è stata il Nordic Walking (camminata nordica) una nuova e divertente attività fisica che riprende il gesto della camminata naturale utilizzando bastoni appositamente studiati, simili a quelli utilizzati nello sci di fondo. Il punto di forza del Nordic Walking è quello di poter essere praticato in qualunque ambiente naturale, sui sentieri di campagna e montagna, in città, sulla spiaggia, nei parchi e nelle palestre. L’obiettivo principale del modulo è stato offrire ai corsisti luoghi privilegiati di aggregazione positiva e spazi operativi prestando attenzione a valorizzare l’aspetto socializzante dello sport, lo spirito di collaborazione e di solidarietà e promuovere l’autocontrollo emotivo, il rispetto delle regole e la lealtà verso se stessi e gli altri. Un ringraziamento all’istruttore federale di Nordic Walking Antonio Montrone per aver fornito l’attrezzatura e aver omaggiato gli studenti col diploma Gioca Nordic e al Dirigente Scolastico prof. Francesco Catalano per aver dato la possibilità di avviare i moduli sportivi del PON.

Parla l'abete

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In una notte d'inverno stavo appisolato per svegliarmi la mattina seguente aspettando Natale, quando vidi un bambino che si era perso e si mise sotto i miei rami per coprirsi dal freddo. Appena si appoggiò sul tronco io gli chiesi:-perché sei qui-, mi rispose e disse :-mi sono perso con questo vento e poi non riesco a vedere dove vado, è buio-, si guardava attorno per capire chi fosse a parlare allora io per non farlo spaventare gli dissi:-sono io l'albero sempreverde che parla- lui mi disse:-come fai a parlare sei un albero, gli alberi non parlano- poi dopo un po' mi disse:- posso dormire qui, domani mattina me ne vado così riuscirò a trovare la strada di casa- Io gli dissi che poteva rimanere, allora lui si rannicchiò e si mise a dormire. I miei rami la notte si chiusero verso il suolo grazie alla neve che si appoggiò, per proteggere il bambino dal freddo notturno. La mattina seguente si svegliò e si mise ad ascoltare delle voci, io non capivo di chi fossero, poi si alzò di scatto aprì i rami e vide delle persone che si avvicinarono, le riconobbe, erano i suoi parenti che lo stavano cercando da molto tempo, se li abbracciò molto stretti e disse ai genitori che si era rifugiato sotto l’abete. La famiglia fu colpita da me, quindi ora esiste questa tradizione che l'abete deve essere decorato per le festività natalizie. Quando portarono il bambino via, prima di andare prese le cose sue dal rifugio e mi disse:- sarà un segreto nostro, addio se mi vedi- mi abbracciò e mi fece un occhiolino tutto felice.

UN GIORNO IN BIBLIOTECA

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In occasione dell’Open Day della scuola del 19 dicembre 2018, gli alunni delle classi 4E-4F-4G del plesso Padre G. La Lomia, hanno trascorso l’intera mattinata nella biblioteca scolastica della scuola, aderendo al progetto “Biblioteca” curata dall’insegnante Natalina Tricoli. Una delle principali finalità della scuola di base è quella di favorire agli alunni gli strumenti necessari per gestire autonomamente le informazioni che oggi si presentano anche e soprattutto in forma multimediale. Ciò deve far prevedere un approccio più ampio alla lettura, proiettandola in un contesto reso complesso dalla pluralità dei linguaggi che il bambino sin dalla più tenera età deve essere in grado di comprendere, dominare e gestire. Il libro rappresenta il mezzo più personale di autoscoperta e di identificazione positiva e un prezioso strumento di confronto, comunicazione e arricchimento culturale. La scuola ha dunque il compito di avvicinare gli alunni ai libri in maniera ludica e piacevole facendo comprendere l’importanza della lettura come fonte di conoscenza, crescita personale e semplice momento di svago. Promuovere l’amore per il libro e la consuetudine della lettura, significa sviluppare potenzialità comunicativo-relazionali, civiche e creative. Gli alunni hanno letto fiabe sul Natale come:” La leggenda del panettone”, “Il miracolo di Natale”, “La magia del Natale”. Le tre classi hanno partecipato con entusiasmo all’attività di lettura svoltosi nella biblioteca.

UN GIORNO IN BIBLIOTECA

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In occasione dell’Open Day della scuola del 19 dicembre 2018, gli alunni delle classi 4E-4F-4G del plesso Padre G. La Lomia, hanno trascorso l’intera mattinata nella biblioteca scolastica della scuola, aderendo al progetto “Biblioteca” curata dall’insegnante Natalina Tricoli. Una delle principali finalità della scuola di base è quella di favorire agli alunni gli strumenti necessari per gestire autonomamente le informazioni che oggi si presentano anche e soprattutto in forma multimediale. Ciò deve far prevedere un approccio più ampio alla lettura, proiettandola in un contesto reso complesso dalla pluralità dei linguaggi che il bambino sin dalla più tenera età deve essere in grado di comprendere, dominare e gestire. Il libro rappresenta il mezzo più personale di autoscoperta e di identificazione positiva e un prezioso strumento di confronto, comunicazione e arricchimento culturale. La scuola ha dunque il compito di avvicinare gli alunni ai libri in maniera ludica e piacevole facendo comprendere l’importanza della lettura come fonte di conoscenza, crescita personale e semplice momento di svago. Promuovere l’amore per il libro e la consuetudine della lettura, significa sviluppare potenzialità comunicativo-relazionali, civiche e creative. Gli alunni hanno letto fiabe sul Natale come:” La leggenda del panettone”, “Il miracolo di Natale”, “La magia del Natale”. Le tre classi hanno partecipato con entusiasmo all’attività di lettura svoltosi nella biblioteca.

UN GIORNO IN BIBLIOTECA

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In occasione dell’Open Day della scuola del 19 dicembre 2018, gli alunni delle classi 4E-4F-4G del plesso Padre G. La Lomia, hanno trascorso l’intera mattinata nella biblioteca scolastica della scuola, aderendo al progetto “Biblioteca” curata dall’insegnante Natalina Tricoli. Una delle principali finalità della scuola di base è quella di favorire agli alunni gli strumenti necessari per gestire autonomamente le informazioni che oggi si presentano anche e soprattutto in forma multimediale. Ciò deve far prevedere un approccio più ampio alla lettura, proiettandola in un contesto reso complesso dalla pluralità dei linguaggi che il bambino sin dalla più tenera età deve essere in grado di comprendere, dominare e gestire. Il libro rappresenta il mezzo più personale di autoscoperta e di identificazione positiva e un prezioso strumento di confronto, comunicazione e arricchimento culturale. La scuola ha dunque il compito di avvicinare gli alunni ai libri in maniera ludica e piacevole facendo comprendere l’importanza della lettura come fonte di conoscenza, crescita personale e semplice momento di svago. Promuovere l’amore per il libro e la consuetudine della lettura, significa sviluppare potenzialità comunicativo-relazionali, civiche e creative. Gli alunni hanno letto fiabe sul Natale come:” La leggenda del panettone”, “Il miracolo di Natale”, “La magia del Natale”. Le tre classi hanno partecipato con entusiasmo all’attività di lettura svoltosi nella biblioteca.

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In occasione dell’Open Day della scuola del 19 dicembre 2018, gli alunni delle classi 4E-4F-4G del plesso Padre G. La Lomia, hanno trascorso l’intera mattinata nella biblioteca scolastica della scuola, aderendo al progetto “Biblioteca” curata dall’insegnante Natalina Tricoli. Una delle principali finalità della scuola di base è quella di favorire agli alunni gli strumenti necessari per gestire autonomamente le informazioni che oggi si presentano anche e soprattutto in forma multimediale. Ciò deve far prevedere un approccio più ampio alla lettura, proiettandola in un contesto reso complesso dalla pluralità dei linguaggi che il bambino sin dalla più tenera età deve essere in grado di comprendere, dominare e gestire. Il libro rappresenta il mezzo più personale di autoscoperta e di identificazione positiva e un prezioso strumento di confronto, comunicazione e arricchimento culturale. La scuola ha dunque il compito di avvicinare gli alunni ai libri in maniera ludica e piacevole facendo comprendere l’importanza della lettura come fonte di conoscenza, crescita personale e semplice momento di svago. Promuovere l’amore per il libro e la consuetudine della lettura, significa sviluppare potenzialità comunicativo-relazionali, civiche e creative. Gli alunni hanno letto fiabe sul Natale come:” La leggenda del panettone”, “Il miracolo di Natale”, “La magia del Natale”. Le tre classi hanno partecipato con entusiasmo all’attività di lettura svoltosi nella biblioteca.

UN GIORNO IN BIBLIOTECA

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In occasione dell’Open Day della scuola del 19 dicembre 2018, gli alunni delle classi 4E-4F-4G del plesso Padre G. La Lomia, hanno trascorso l’intera mattinata nella biblioteca scolastica della scuola, aderendo al progetto “Biblioteca” curata dall’insegnante Natalina Tricoli. Una delle principali finalità della scuola di base è quella di favorire agli alunni gli strumenti necessari per gestire autonomamente le informazioni che oggi si presentano anche e soprattutto in forma multimediale. Ciò deve far prevedere un approccio più ampio alla lettura, proiettandola in un contesto reso complesso dalla pluralità dei linguaggi che il bambino sin dalla più tenera età deve essere in grado di comprendere, dominare e gestire. Il libro rappresenta il mezzo più personale di autoscoperta e di identificazione positiva e un prezioso strumento di confronto, comunicazione e arricchimento culturale. La scuola ha dunque il compito di avvicinare gli alunni ai libri in maniera ludica e piacevole facendo comprendere l’importanza della lettura come fonte di conoscenza, crescita personale e semplice momento di svago. Promuovere l’amore per il libro e la consuetudine della lettura, significa sviluppare potenzialità comunicativo-relazionali, civiche e creative. Gli alunni hanno letto fiabe sul Natale come:” La leggenda del panettone”, “Il miracolo di Natale”, “La magia del Natale”. Le tre classi hanno partecipato con entusiasmo all’attività di lettura svoltosi nella biblioteca.

DOLCE & GABBANA: LA PIU' GRANDE SFILATA ANNULLATA!

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Ho deciso di scrivere quest'articolo perché mia mamma lavora nel ‘reparto moda’ di COIN e perciò ho vissuto intensamente quel momento! Il 21 novembre 2018 la sfilata più grande della storia della moda, che si doveva svolgere a Shanghai presso l'EXPO CENTER, purtroppo è stata annullata. L'evento programmato nei minimi particolari è stato cancellato dalla stessa casa di moda dopo che gli internauti cinesi hanno messo nel mirino la campagna social degli stilisti italiani per sessismo e razzismo. Sono state anche pubblicate 'stories' su Instagram con scritto cose davvero OSCENE! Si sono avute oltre 120 milioni di letture. Perfino l'attrice Zhang Ziyi, star di 'Memorie di una Geisha’, che è una celebrità in Asia, ha criticato l'accaduto dopo che uno screenshot attribuito a Stefano Gabbana ha fatto il giro dei social nel Paese della Grande Muraglia. Gabbana - che per la cronaca ha denunciato di aver subito un hackeraggio - in un suo commento screenshottato avrebbe definito la Cina «una mafia maleodorante, sporca e ignorante». A questa sfilata erano presenti molti attori hollywoodiani ma anche numerosi cantanti. Vi erano anche alcuni politici italiani del Ministero dell'Economia e del Ministero degli Esteri che dovevano contrattare con i corrispettivi politici cinesi.

Intervista a Fosca Palazzi mia carissima amica

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Cari lettori oggi farò un intervista ad una mia compagna di classe che è anche mia grandissima AMICA. NOME: Fosca COGNOME: Palazzi Età:12 ALTEZZA:157cm PESO: 38KG COLORE OCCHI: marrone CAPELLI: castani/biondi CIBO PREFERITO: lasagne COME VAI A SCUOLA ?: volando (a piedi) PRATICHI SPORT?: si pratico il calcio Ti trucchi?: no HAI ANIMALI?: no ma ne vorrei uno, e forse tra un pò mi prenderò un gatto rudgool QUAL'E' IL TUO ANIMALE PREFERITO?: Gatto e cane HAI UN FRATELLO O UNA SORELLA?: si ho un fratello di 15 anni VAI BENE A SCUOLA ?: abbastanza (no) LA TUA MATERIA PREFERITA?: ginnastica o meglio, educazione fisica QUALE E' IL TUO COLORE PREFERITO?: l'arancione COSA TI PIACE FARE NEL TEMPO LIBERO?: ascolto musica e dormire TI PIACE LEGGERE?: no A COSA TI PIACE GIOCARE CON GLI STRUMENTI ELETTRONICI?: a minecraft QUALI SONO I GIOCHI DA TAVOLA CHE PREFERISCI?: il gioco di società Twister SUONI QUALCHE STRUMENTO?: si, i campanelli del citofono TI PIACE LA SCUOLA ?: no!!!!!! Grazie per aver letto quest'articolo e grazie a Fosca per avermi ascoltata e dato le risposte mentre le facevo queste domande!

IL NUOTO SINCRONIZZATO

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Abbiamo deciso di scrivere quest'articolo perché adoriamo questo sport che pratichiamo ormai da quatto anni ed entrambe facciamo parte della redazione del giornalino scolastico. Quest’anno Giulia è passata nelle esordienti A, mentre Emma è passata alla categoria RAGAZZE. Questo passaggio è un gran traguardo per noi visto che da ora in poi cambia tutto. Le figure che costituiscono le varie parti dei balletti sono molto complesse e difficili ma una volta che s’imparano diventano facilissime. Il 2 dicembre scorso abbiamo partecipato al 'Memorial Elisa’. L'evento è stato dedicato a questa ragazza di 21 anni che un giorno tornava dall'allenamento con il motorino ed ha avuto un incidente. Da quel terribile momento la nostra società sportiva 'IL TERRAGLIO' la ricorda organizzando il ‘Memorial’ in suo onore. L’anno scorso Emma era negli esordienti A e Giulia in quelli di B però insieme siamo andate alle fasi nazionali di Trieste dove abbiamo dormito in un albergo perché era troppo lungo il viaggio da fare in quella mattina infatti dovevamo partire alle 5:00 per presentarci alle 6:00. Anche se ci saranno molte ore di allenamento con molta fatica da spendere noi continueremo a praticare queso sport per sempre perché rimarrà sempre la 'nostra grande passione'!.

L’amica geniale

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L’amica geniale è una serie TV tratta dalla quadrilogia dei romanzi di Elena Ferrante. Questa storia racconta la vita di Elena chiamata Lenù e Raffaella chiamata Lila, due bambine con un carattere molto diverso, entrambe molto intelligent ma che non vogliono attenersi alle rigide regole del rione di Napoli in cui vivono. Le due stringono un legame di amicizia dalle scuole elementari ma poi le loro strade si dividono quando Elena, al posto di Lila, contnua gli studi alle scuole medie ed al ginnasio. In questa serie vengono trattate varie tematche, ma quella che risalta di più è quella dei diritti. Notamo subito che vengono violat i diritti dei bambini come ad esempio quello dell’istruzione perché a Lila viene negato l’accesso alle scuole medie, e quello del gioco perché viene mandata a lavorare nella calzoleria del padre sin da tenera età. Poi notamo che le donne a quei tempi venivano poco considerate e messe in secondo piano, questo viene messo bene in evidenza in una scena della prima puntata quando il padre di Lila dice al fratellino che vuole farla studiare:” Non hai studiato tu perché dovrebbe farlo lei che è pure? femmina”? Un altro diritto violato è quello della libertà, perché vediamo che le ragazze non avevano nemmeno la libertà di decidere con chi passare il resto della loro vita, non potevano innamorarsi perché se la famiglia era povera ed il pretendente era ricco la ragazza pur di aiutare la famiglia doveva sposarlo. Una seconda tematica trattata è quello dei sogni perché vediamo che Elena, nonostante la vita difficile e l’opposizione dei genitori, non smette mai di lottare per i propri sogni. Ed infine parliamo dell’amicizia, che è un tema che ruota intorno alla vita delle due protagoniste perché nonostante gli screzi, le lontananze e le gelosie, le due riuscirono a mantenere unito il legame che avevano costruito da bambine, un’amicizia che nel mondo di oggi è difficile da coltivare.

VIVERE IN SALUTE: PREVENIRE E' MEGLIO CHE CURARE

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Seguiamo regole di vita sana? Dipende dalle situazioni, e comunque non sempre; abbiamo affrontato l’argomento con il Progetto “Sport a scuola … in salute”, finanziato dalla Fondazione CRC, in collaborazione con L’Associazione Italiana Cuore e Rianimazione. Proprio per questo iI 22 novembre 2018 sono venuti a scuola alcuni dottori ed alcune infermiere della Croce Rossa, con l’obiettivo di riflettere sulla prevenzione delle malattie cardiovascolari. Prima di iniziare la lezione, gli esperti ci hanno somministrato un questionario anonimo inerente alle nostre abitudini: alimentari, sportive e famigliari. Abbiamo visto tre video che riguardano: il fumo, l’alcool e l’alimentazione scorretta, accompagnata alla sedentarietà; le immagini erano abbastanza forti ma significative per il nostro apprendimento. Ci ha impressionato la figura di una ragazza che prima fuma, poi si spara con una pistola, ciò sta a significare che ogni sigaretta è un colpo alla propria salute. Molti genitori purtroppo non danno il buon esempio: “predicano bene ma razzolano male!”: fumano, mangiano troppo, bevono bevande gassate e troppo zuccherate ed altro ancora; e i figli seguono le loro orme. Osservando la piramide alimentare e la piramide sportiva, abbiamo riflettuto sui comportamenti più scorretti usati frequentemente da noi adolescenti; d’ora in poi saremo più attenti a cosa mangiamo ed a cosa facciamo. Inoltre è stata offerta l’opportunità ad alcuni di noi di fare una visita specialistica per verificare il funzionamento del nostro cuore; l‘obiettivo finale della Fondazione è prevenire le malattie con comportamenti più corretti e responsabili.

A LEZIONE DI CIVILTA'

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Noi alunni della classe 1^D, mercoledì 5 dicembre 2018 siamo andati nell'auditorium della scuola media “Anna Frank” per incontrare la signora Laura Garro, un'operatrice della Proteo, l' azienda addetta alla raccolta dei rifiuti nel comune di Mondovì. Siccome i bidelli si sono lamentati delle nostre capacità di utillizzare i cestini dei rifiuti, abbiamo ripassato le regole per dividere i diversi materiali in modo adeguato anche facendo degli esempi concreti. Abbiamo concluso l'attività con una nostra riflessione sul significato di un proverbio dei nativi americani che dice: “Non ereditiamo la Terra dai nostri genitori, la prendiamo in prestito dai nostri figli”. Questa frase ci fa pensare che noi non possediamo la Terra, ma la abitiamo soltanto e quindi dobbiamo trattarla bene per lasciarla in buone condizioni ai nostri figli.

INTERVISTA alla Prof.ssa Maura Fracchia

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Giovedi’ 22.11.2018 nell’ambito del progetto “Sport a scuola … in salute” abbiamo notato la mancanza delle classi terze. Incuriositi, abbiamo deciso di scoprire il perché di questa assenza intervistando la prof.ssa Maura Fracchia. In sintesi le nostre domande: 1) DOVE SONO ANDATI? Gli alunni delle classi terze sono andati a Torino al teatro Regio. 2) A FARE CHE COSA? Ad assistere ad uno spettacolo di opera lirica. 3) A CHE OPERA HANNO ASSISTITO? L’opera era “L’elisir d’amore” di Gaetano Donizetti 4) PERCHE’? La scuola è coinvolta in un progetto, che esiste ormai da alcuni anni, che consiste nell’accompagnare gli alunni delle classi terze al teatro Regio per avvicinare i ragazzi ad un tipo di musica un po’ complessa, che però ha reso l’Italia famosa nel mondo. 5) AI RAGAZZI E’PIACIUTO LO SPETTACOLO? Alcuni alunni si sono addormentati, ma in generale è piaciuto. 6) I RAGAZZI SONO STATI AIUTATI NELLA COMPRENSIONE DELL’ OPERA? Gli alunni prima di essere accompagnati a teatro hanno partecipato ad un lavoro di preparazione alla comprensione dell’opera: hanno letto il libretto ed ascoltato alcune arie. L’opera proposta era facilitata ed ambientata in una scuola per renderla più vicina al mondo degli adolescenti. 7) PERCHE’ AVETE DECISO DI PORTARLI A VEDERE UN’ OPERA LIRICA, INVECE CHE ACCOMPAGNARLI AD UN CONCERTO MODERNO? Per conoscere uno stile diverso da quello a cui i ragazzi sono abituati, per capire come si allestisce un’opera lirica e anche perché per le classi terze è un argomento di storia della musica. 8) AVETE VISITATO IL TEATRO, LA STRUTTURA? In parte, soltanto l’ingresso, la platea, alcune sale laterali e il “golfo mistico”: la buca dove si colloca l’orchestra per non coprire la visuale del palcoscenico. 9) QUAL ERA IL TEMA DELL’OPERA? L’opera narra la storia d’amore del povero contadino Nemorino innamorato di Adina, una ricca proprietaria terriera che non lo considera. La ragazza accetta invece la corte di un altro uomo, un soldato, che nella rappresentazione facilitata per i ragazzi è calato nei panni del bullo della scuola. Il contadino grazie ad un “elisir”, che altro non era che un potente vino rosso, riesce a trovare il coraggio di dichiarare il suo amore alla fanciulla. A differenza di altre ragazze, che nel frattempo si erano interessate a lui, perché aveva ereditato una grande somma di denaro, la protagonista resta colpita dal cambiamento del carattere del contadino diventato simpatico, spigliato ed estroverso. Se ne innamora, dopo aver scoperto che il giovane aveva acquistato l’elisir spendendo molti soldi per riuscire a conquistare il suo cuore. Al termine dell’intervista abbiamo ringraziato la professoressa per la disponibilità.

“Non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi.”

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É proprio vero che l’essenziale è invisibile agli occhi, se solo ci si riflettesse un po’ di più, non avremmo bisogno di sembrare tutti manichini omologati per sentirci bene accetti nella comunità. L’ “essenziale” è ciò che sei davvero, sono i valori che coltivi, le cose in cui credi e sì, anche ciò che vorresti davvero indossare! L’essenziale è essere se stessi, potrà sembrare retorica e banale come affermazione ma non lo sarà mai, perché ogni anno nascono delle nuove vite e quando diverranno grandi abbastanza, si dovrà far capire loro quanto sia importante avere una propria visione del mondo e credere nelle proprie idee (che non vuol dire pensare che le idee altrui siano meno importanti, questo è certo.). Io non sono grande, né d’età, né culturalmente e non ho la presunzione di definirmi tale, ma sono certa di sapere che rinunciare alla propria essenza non è più vita, e non lo è neanche fingere di essere qualcuno che non ci appartiene, solo perchè non ci si sente accettati; è difficile far capire agli altri, che in alcuni casi sembra non comprendano che la vera essenza, l’essenziale, è dentro di noi e non appartiene al mondo delle apparenze… è difficile, ma non impossibile! Si può prendere in mano la propria vita con coraggio e rinascere, senza dar conto alle critiche… non si vede bene che col cuore, alla fine. Il cuore può cogliere cose che l’occhio non sarebbe mai in grado di recepire, non serve aggiungere altro. Tutte le emozioni: la paura, l’amore, la speranza, e anche la rabbia, assieme ai sogni, sono quelle cose che ci caratterizzano, senza le quali, le anime umane non saprebbero il significato dell’“essenziale”.

UN GIORNO IN BIBLIOTECA

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In occasione dell’Open Day della scuola del 19 dicembre 2018, gli alunni delle classi 4E-4F-4G del plesso Padre G. La Lomia, hanno trascorso l’intera mattinata nella biblioteca scolastica della scuola, aderendo al progetto “Biblioteca” curata dall’insegnante Natalina Tricoli. Una delle principali finalità della scuola di base è quella di favorire agli alunni gli strumenti necessari per gestire autonomamente le informazioni che oggi si presentano anche e soprattutto in forma multimediale. Ciò deve far prevedere un approccio più ampio alla lettura, proiettandola in un contesto reso complesso dalla pluralità dei linguaggi che il bambino sin dalla più tenera età deve essere in grado di comprendere, dominare e gestire. Il libro rappresenta il mezzo più personale di autoscoperta e di identificazione positiva e un prezioso strumento di confronto, comunicazione e arricchimento culturale. La scuola ha dunque il compito di avvicinare gli alunni ai libri in maniera ludica e piacevole facendo comprendere l’importanza della lettura come fonte di conoscenza, crescita personale e semplice momento di svago. Promuovere l’amore per il libro e la consuetudine della lettura, significa sviluppare potenzialità comunicativo-relazionali, civiche e creative. Gli alunni hanno letto fiabe sul Natale come:” La leggenda del panettone”, “Il miracolo di Natale”, “La magia del Natale”. Le tre classi hanno partecipato con entusiasmo all’attività di lettura svoltosi nella biblioteca.

Un armadio fantastico

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Aprì l'armadio per vedere cosa c'era al suo interno. C'erano pellicce di tutti i tipi e, vedendo ch'era ampio, ci entrai. All'interno era buio, non si vedeva nulla, ma sentivo il morbido delle pellicce sfiorarmi la spalla. Ad un certo punto, mi resi conto che stavo camminando troppo per trovarmi in un armadio, e nello stesso momento sentii qualcosa che mi solleticava le caviglie. No, non poteva essere! Era erba! In un armadio!? Poco dopo, sentii le risa di alcuni bambini, e a quel punto pensai che dovevo farmi avanti per capire che stesse succedendo. Feci qualche altro passo e poi, fu un attimo. Vidi un cielo azzurro immenso, l'erba morbida, fresca, di un verde lucente, vicina ai miei piedi. Vidi i bambini correre intorno ad un albero, felici e divertiti. C'era un bambino con la pelle scura, una bimba con la pelle chiara, che giocavano insieme, liberi! C'era una grande albero, al centro di quel giardino immenso, dove i ragazzini avevano costruito un rifugio e avevano posto su un possente ramo un'altalena dove dondolavano allegri. Le persone erano felici e uscivano dalle loro grandi case in legno tranquille, senza pensieri negativi. Le loro case erano colorate. Erano dipinte di bianco e lilla, arancione e blu, rosso e verde... c'era una bambina della mia età vicino al laghetto di acqua cristallina. Aveva i capelli ricci castano scuro, la pelle scura e una piuma rossa infilata in quei buffi riccioli. Veniva verso di me e, poi mi disse: "Ciao! Mi chiamo Ria, e tu?" - "Sono Ylenia"- risposi. Poi continuò: "Immagino che sei sorpresa vero? E' bellissimo vivere qui. Dai vieni con me, ti mostrerò meglio questo fantastico posto, ti farò vedere dove sono gli animali e ti presenterò i miei amici!" Io le risposi entusiasta dicendo: "Ok andiamo!!!”.

Standing ovation per le voci bianche dell'Istituto Comprensivo Cangiamila di Palma di Montechiaro

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Standing ovation questa sera per il Coro di Voci Bianche dell'Istituto Comprensivo Cangiamila, magistralmente diretto dall'insegnante Francesca Scarnà. Dopo la prima esibizione, a gran richiesta dal pubblico presente in Chiesa Madre, i piccoli del coro hanno concluso lo spettacolo del corpo bandistico "V. Bellini" con il bis, richiesto all'unanimità dagli spettatori. Grazie ai maestri Felice Gioacchino Scicolone e Giuseppe Vitello, i proff. Dario Cutaia, Federica Sortino e Domenica Mastronardo per avere curato la formazione dei piccoli prodigi.Un particolare ringraziamento al Dirigente Scolastico prof. Eugenio D'Orsi per avere sostenuto il progetto che oggi raccoglie larghi consensi e riscuote successo nella comunità palmese.

La nazionale di pallanuoto

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Ho deciso di scrivere quest’articolo sulla nazionale di pallanuoto italiana perché ha un glorioso passato. La Nazionale di pallanuoto è denominata anche Settebello. Ha numerose vittorie internazionali quali: - Tre titoli Olimpici: 1948, 1960, 1992 - Tre titoli Mondiali: 1978,1994,2011 - Tre titoli Europei: 1947, 1993, 1995 - Una Coppa del mondo: 1993 - Tre medaglie d’Argento nella World League - Sei titoli nei Giochi del Mediterraneo: 1955, 1963, 1975, 1987, 1991, 1993. Devo dire che pratico questo faticoso e bellissimo sport da due anni a questa parte, presso la piscina dell’impianto sportivo di Sant’Alvise del Sestiere Cannaregio di Venezia per due volte alla settimana: il mercoledì e il sabato. Perché faccio questo sport? Perché amo stare in acqua e mi piace molto il pallone e lo sport di squadra! La mia istruttrice si chiama Julia, è russa ed è una campionessa di Waterpolo. Il suo palmarès è di tutto rispetto infatti conta: scudetti, coppe e campionati europei. Credo, insomma che sia la miglior giocatrice! Come sua caratteristica personale fa giocare chiunque abbia voglia e in più ci porta a fare partite nelle piscine del Veneto e chissá  che un domani non ci porti anche oltre! Noi della squadra lo speriamo vivamente! Spero che il mio articolo vi sia piaciuto molto! Per ora Vi saluto e vi do appuntamento A PRESTO!

Un incontro indimenticabile

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Ieri sera stavo per mettermi a letto e improvvisamente mi si sono chiusi gli occhi. Per qualche minuto ho visto davanti a me un leone alato che volava in cielo; aveva delle ali giganti bianche e soffici, la criniera folta, lunga e morbida, marrone; con il riflettere della luce diventava lucente ed era ancora più bella. Il corpo era muscoloso, color giallo ocra e arancione, aveva delle zampe grandi con lunghi artigli e una coda folta con la punta marrone.. Intorno c'era il cielo con i colori dell'arcobaleno. Il leone aveva anche una corona dorata con dei rubini rossi, continuava a volare, aveva degli occhi verdi e lucenti. Vedendomi non mi diceva niente; gli sono andato vicino, ha iniziato a ruggire, aveva un ruggito rimbombante, dei denti bianchi e lucenti che facevano quasi da specchio. Vedendo un umano ha iniziato a volare verso di me, si è fatto accarezzare e ho notato che aveva una pelliccia morbida e soffice. Con una zampa mi ha toccato e mi ha portato sulla sua schiena, mi ha fatto fare un giro in volo, le ali sbattevano velocemente, mi sono accorto che era diventato il mio migliore amico; all'improvviso non l'ho visto più, il sogno è svanito. Ogni sera però faccio questo sogno, lo vado a salutare e mi fa fare un giro sulla sua schiena volando.

Le Skin

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Le skin sono una sorta di vestiti per console tipo ps 4 che sono le migliori. Personalmente le adoro. Esse sono molto particolari. Le skin sono tutte le ‘costumizzazioni' indossate durante i gameplay che tu puoi anche personalizzarle come vuoi. Ce ne sono di tutti i gusti. I listino dei prezzi viene aggiornato molto velocemente e se non riesci ad acquistare una skin in quel lasso di tempo puoi aspettare anche molto tempo prima che la ritrovi in vendita. Di solito le usano i giocatori mondiali come ad esempio i giocatori di sport che le creano per la loro squadra e sono differenti da quelli che possono essere acquistati dai negozi tradizionali. Le skin sono spesso usate non solo per console ma anche per altri oggetti come i controller o oggetti aggiuntivi.

Migranti su due navi in attesa di un luogo su cui sbarcare

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Migranti su due navi in attesa di un luogo su cui sbarcare Da oltre due settimane, si trovano fermi sul Mar Mediterraneo, su due navi dell’ONG, la “Sea Watch” e la “Sea Eye”, 49 migranti. Nessuno stato però vuole assumersi la responsabilità di accoglierli. Anche il papa ha rivolto un appello all’Europa su questo argomento per cercare di trovare una soluzione a tale vicenda e ospitare queste persone che sono state raccolte su dei barconi in mezzo al mare. In Italia Matteo Salvini ha chiuso tutti i porti e non intende aprirli. il Movimento 5 Stelle è d’accordo di ospitare esclusivamente le donne ed i bambini; un’ipotesi che non condivide Salvini. Intanto il premier Giuseppe Conte, che non vuole separare le famiglie, sarebbe disponibile di accogliere un quindicina di migranti.

Migranti bloccati su due navi in mare

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Da circa due settimane, 49 migranti sono bloccati su due navi, la “Sea Watch” e la “Sea Eye”, in cerca di un porto su cui sbarcare. Nessun governo europeo vuole assumersi la responsabilità di accoglierli e farsene carico. Il Papa fa un appello su questa questione per convincere gli Stati europei a salvare queste persone in difficoltà. Un appello che viene preso in considerazione in Italia. Salvini, Vicepresidente del Consiglio dei ministri, ignora la sollecitazione del Papa e blocca i porti italiani per non far attraccare le navi che trasportano i migranti. Il M5S chiede di ospitare solo donne e bambini mentre il Premier Conte, per non separare le famiglie, vorrebbe ospitare tutte le famiglie delle barche, sono 15.

Salvini contro la chiesa

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Da più di due settimane, 49 migranti sono rimasti bloccati sulle navi Sea Watch e Sea Eye al largo di Malta. Dopo l’appello di papa Francesco ai leader europei per accogliere questi rifugiati,il ministro dell’interno e vicepresidente del consiglio dei ministri Matteo Salvini si è scagliato anche contro la chiesa ed il Papa stesso. Nonostante l’aspetto religioso sia un tema molto sentito per gli elettori della Lega, il partito di cui Salvini è segretario, non intendono cambiare idea. Fra l’altro, il vicepremier ha fatto un intervento in cui ha detto che lui vuole ciò che vogliono 60 milioni di italiani e non ciò che vogliono la chiesa e Fabio Fazio.

SIETE IL MIO ORGOGLIO!

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Cari genitori, sono qui a scrivervi questa lettera perché voglio ringraziarvi per tutto quello che per me avete fatto in questi anni e che sono sicuro continuerete a fare. Vi ringrazio per non avermi fatto mancare nulla, per esservi presi cura di me, per essere stati sempre presenti sia nei momenti gioiosi sia in quelli più difficoltosi/difficili. Grazie per tutta la pazienza che avete, perché nonostante i miei pasticci mi avete tenuto stretto a voi; perché quando ho sbagliato mi avete spiegato le ragioni affinché potessi crescere. E anche se stanchi, l’amore per me ha sempre vinto. Papà sei il mio orgoglio perché vorrei essere come te, infatti sai far tutto e risolvere ogni problema, non ti arrendi mai e fai di tutto per starci accanto. Mi rendi il bambino più felice quando, anche se torni tardi da lavoro, giochi con me, o vieni a vedere le mie partite di basket e poi mi dai consigli per farmi migliorare. Mamma sei il mio orgoglio perché non solo ti occupi della casa ma vai anche a lavorare per noi. Spesso non ti sopporto quando mi sgridi perché non voglio studiare o perché mi comporto male, ma in fondo lo so che lo fai perché mi vuoi bene. Fare i genitori non è semplice, ma voi per me siete dei genitori bravissimi! È grazie a voi che ho capito che le cose più importanti non si possono comprare, come l’affetto, il bene, l’amore. Vi ringrazio per tutte le volte che avete messo da parte i vostri impegni per stare con me, che vi siete privati di molto per me. E tutto questo mi fa capire molto. Perciò mi scuso per tutte quelle volte che, senza farlo di proposito, vi ho feriti. Ma spero di rendere anche voi orgogliosi di me. Perché lo sapete che in fondo mi impegno e cerco di comportarmi bene anche se non sempre ci riesco. Spero che questi insegnamenti che mi state dando mi aiutino ad essere una persona corretta responsabile e coraggiosa. E spero che quando sarò anch’io genitore, mi comporterò come voi. Vi voglio bene!

L'albero di Natale

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Tanto tempo fa, ero solo un ramoscello d’abete e avevo paura di tutto anche della mia stessa ombra. Ero talmente piccolo e basso che avevo paura di una goccia di pioggia che mi bagnava e delle nuvole grandi che mi coprivano il sole. Avevo paura di non diventare maestoso con rami fitti e impenetrabili dove gli uccelli si sentissero protetti e sicuri per costruire il loro rifugio. In un remoto villaggio di campagna, vedevo in lontananza una sagoma piccolissima attraverso la fitta nebbia, che si era posata sulle case, forse stava cercando un po’ di legna per il suo camino. Lo stavo osservando, però era talmente coperto da sciarpa e capello che non si vedeva la sua faccia. Osservavo lui e il tempo grigio e nebbioso. Ad un certo punto aveva iniziato a nevicare, vedevo il bambino triste, non come gli altri bambini del villaggio felici, forse era preoccupato di non ritrovare la via di casa. Avevo visto anche che stava cercando riparo, forse mi aveva visto, era venuto vicino al mio tronco. Appena si era appoggiato, mi ero ricordato di quando era piccolo: avevo paura di non crescere, di non diventare meraviglioso come il mio babbo, e ho ripensato a quelle sensazioni indimenticabili, di un piccolo ramoscello, che aveva paura di tutto, poi ho guardato la mia chioma, i miei rami, il mio tronco… e mi veniva un’emozione che non avevo mai provato prima d’ora. Il bambino dopo un po’ si era addormentato, io lo guardavo, e vedevo dentro di lui una spensieratezza… Il giorno dopo il bambino si era svegliato con le voci dei compaesani, li aveva salutati e aveva fatto vedere loro dove si era riparato. Allora i compaesani in ricordo di quel momento adottarono un abete per festeggiare il Natale.

VISITA GUIDATA ALL’UFFICIO POSTALE DI PALENA

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Martedì 20 novembre noi alunni di classe quinta, accompagnati dalle nostre maestre, ci siamo recati presso l’ufficio postale di Palena che si trova alla fine di Corso Umberto I. Appena siamo arrivati ci ha accolto la signora Fernanda che è la responsabile di quest’ufficio; le abbiamo consegnato una bandiera italiana ringraziandola per il lavoro che svolge ogni giorno. Siccome c’erano delle persone, abbiamo assistito a delle operazioni postali: pagamento di bollettini relativi a rinnovo patente, pagamento di una bolletta e ricarica postepay. Noi abbiamo spedito una lettera, quattro cartoline; la maestra ha pagato l’abbonamento ad un giornale della scuola con un bollettino prestampato. La signora Fernanda ci ha spiegato che sulle cartoline e sulle lettere, che vanno in Italia, si può applicare il francobollo da un euro e dieci centesimi oppure un talloncino adesivo. Ci ha detto che tutte le operazioni vengono fatte al computer per essere controllate; in passato tutto era scritto a mano su un registro. Ci ha riferito che i servizi di un ufficio postale sono tanti: spedizione di pacchi, raccomandate, pagamento di bollettini, bollo auto, ricariche, deposito di soldi in libretti postali. Poi siamo andati nella stanza dell’ufficio dove ci sono degli armadi con i documenti e la parte interna del bancoposta dove si mettono i soldi che le persone possono prelevare dall’esterno. Alla fine della visita la signora Fernanda ci ha regalato una ricarica per il cellulare e del materiale per la classe. Quest’esperienza ci è piaciuta molto perché abbiamo imparato delle “cose pratiche” che ci serviranno nella vita quotidiana.

Come è nato l’uomo

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Sulla Terra tanto tanto tempo fa vi erano già case, paesi, città, foreste e animali. Due dei, Terreno, creatore della Terra e, Cieletto, creatore dello spazio e del cielo, erano fieri della loro opera. Un giorno Terreno disse: “E’ bello il nostro lavoro! Solo che manca una cosa…l’Uomo!” Due animali, uno scoiattolo e un bisonte, udite queste parole, portarono argilla, foglie e tessuto. I due con l’argilla costruirono il corpo. Con le foglie, Terreno, con i suoi poteri creò l’anima, il cervello e le ossa. Poi con il tessuto creò i vestiti. Per i capelli, entrambi gli dei, usarono dei fili, li pettinarono e così diventarono dei veri capelli. “Ecco! L’Uomo è pronto!” Esclamò Terreno. Poi, rivolto all’Uomo, disse: “Ora puoi andare nel tuo habitat” I due dei furono felici, così nel loro regno si festeggiò…la nascita dell’Uomo. Classe terza Scuola primaria di Fara San Martino

LEGGENDE

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La nascita dei laghi e dei fiumi All’inizio dei tempi non c’erano né laghi né fiumi. Una dea aveva il potere di far apparire tutto, tutto tranne l’acqua. Il suo migliore amico era un indiano. L’indiano si chiamava Sormione e aveva una figlia. La figlia durante una battaglia morì e Sormione si mise a piangere. Sormione andò dalla dea e la pregò di far apparire dell’acqua azzurra come gli occhi e i capelli di sua figlia, ma la dea, dispiaciuta gli disse: “Io posso far apparire tutto, tranne l’acqua” L’indiano pensò che la dea potesse far apparire sua figlia ma la dea rispose di no. Sormione tornò a piangere e a piangere ancora e le sue lacrime si sparsero per tutta la Terra e nacquero così i laghi ed i fiumi. D’Eramo Giulia Classe terza Scuola Primaria di Fara San Martino La nascita del mare Tanti tanti anni fa esistevano una Balena ed uno Squalo. Un giorno, lo Squalo e la Balena decisero di andare al bar “Delfino Blu” Arrivati, ordinarono due bibite al sapore di mora blu. Dopo aver ordinato il primo, il secondo, il terzo, il quarto, il quinto, il sesto bicchiere e ancora e ancora, la Balena e lo Squalo furono fuori dal bar e a quel punto uscì dalla loro bocca tutto il succo! Questo si distese sulla Terra. Allora lo Squalo esclamò: “Mi sa che non dovevamo bere tutto quel succo!” “Hai ragione!” disse la Balena. Poi la Balena disse: “E adesso come faremo per pulire!?” “Non ti preoccupare! Lo chiameremo “Mare”! E sarà usato dalle persone per sempre!” Marrone Emma Classe terza Scuola Primaria di Fara San Martino

La nascita del fiume Verde

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Quando la Terra era stata già creata e anche i paesi e le città, a Fara San Martino mancava una cosa: un fiume. Un giorno, una dea, che si chiamava Naiko, bellissima e potentissima, creatrice dei paesi e delle città, decise di dare a Fara San Martino un fiume. Per crearlo pensò… “E se provo a farlo di fango? ....Fammi riflettere…Sì… di fango!” La dea prese tutto il fango presente nel mondo e con un annaffiatoio enorme, lo gettò tutto nel fiume e aspettò due giorni. Passati questi, Naiko al risveglio andò a vedere il fiume, ma arrivata vicino ad esso disse: “ Oh no! Il fiume è duro, così non va per niente bene!” Allora decise di farlo di cenere. La dea prese tutta la cenere che c’era nel mondo e la mise dentro l’enorme annaffiatoio, la gettò nel fiume e aspettò di nuovo due giorni. Si recò così al fiume, ma appena si avvicinò, iniziò a starnutire…etciù, etciù, etciù… “No! Così non va…Adesso provo con l’acqua e vediamo cosa succede!” Allora prese un migliaio di litri d’acqua, gettò il tutto nel fiume e aspettò ancora due giorni. Di nuovo si recò al fiume e quando arrivò fu felice ed esclamò: “Quanto sono contenta! Finalmente sono riuscita a creare il fiume e ho deciso di metterci anche i pesci.” Prese allora un centinaio di pesci che buttò nell’acqua cristallina e limpida. “Adesso devo dare un nome a questo fiume…mmmh … credo di saperlo… Il fiume Verde!” E da quel giorno gli uomini poterono sia lavarsi con l’acqua del fiume che berla. Classe terza Scuola Primaria di Fara San Martino

Le ali d’oro

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Milioni di anni fa c’era un pastore povero, che non aveva nemmeno un soldino, ma era dotato di poteri nascosti. Un giorno suo figlio Tommaso vide in città un mercato dove tutto era gratis e disse: “Papà, papà c’è un mercato dove tutto è gratuito! Quando avrò preso la roba da mangiare tornerò” Quando tornò, vide delle ali che sembravano d’oro e disse al padre: “Papà, ma come hai fatto a costruire queste ali d’oro?” “Le ho costruite con la cera” Le fece indossare al figlio che volò tranquillo. A un certo punto, Tommaso sentì un signore che lo chiamava. “Tommaso!” Tommaso si avviò verso di lui e il signore continuò: “E’ vietato volare sopra la città e poi le ali abbagliano e accecano gli abitanti del paese! Voglio parlare con tuo padre!” Il padre fece togliere le ali a suo figlio e disse: “Figlio mio, volerai un’altra volta! Creerò la sera, quando il sole non ci sarà, nessuno si lamenterà” E fu così che nacque la sera e Tommaso potè volare tranquillo e sereno. Classe terza Scuola Primaria di Fara San Martino

IL GIGANTE DI NOME ROSARIO

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Tanto tempo fa in una regione ricoperta di verde con montagne, fiumi e valli viveva un gigante di nome Rosario. Viveva solo ormai da tanto tempo perché gli abitanti del suo villaggio si erano spostati in un’altra terra in cerca di cibo. La valle di Rosaio era ricoperta da una folta foresta di faggi, ma era abitata da pochi animali perché erano fuggiti per paura di essere cacciati. Rosario, però, era un gigante buono e altruista: aiutava tutti gli animali in difficoltà. Era molto alto e il suo corpo ricoperto da una folta pelliccia che cambiava colore in base alla stagione: rosso-marrone in inverno, giallo-verde in estate. Aveva una leggera camicia fatta di foglie che raccoglieva nel bosco. Ai piedi portava scarpe ricavate dalla corteccia. Non aveva armi e il suo sguardo era sempre gentile e sorridente. Viveva in grotta ricavata in una roccia e nascosta da un grande masso e da folti cespugli. Rosario aiutava tutti: volpi, orsi o cinghiali impigliati nelle trappole dei cacciatori, uccellini caduti dal nido, camosci inseguiti dalle aquile e cuccioli smarriti nei boschi della valle. Piano, piano, gli animali ritornarono a vivere nella valle del gigante, sapendo che erano protetti. In cambio, per riconoscenza, gli animali portavano piccoli doni: gli scoiattoli le nocciole, gli uccellini i semi, le api il miele, insomma, ognuno regalava quello che poteva. Un giorno una famiglia di camosci andò in esplorazione e si ritrovò proprio vicino alla grotta di Rosario. Il gigante uscì pensando che si fossero persi, visto che era inverno e che era scesa la prima neve. Rosario invitò la famiglia di camosci ad entrare nella sua casa-caverna, per riscaldarsi un po’. Rosario gli offrì anche un po’ di erbetta fresca che aveva raccolto qualche giorno prima che cadesse la prima neve. Alla fine della giornata Rosario invitò i camosci a restare con lui tutto l’inverno e poi a ripartire, se avessero voluto, in primavera quando il tempo sarebbe migliorato. I camosci, vista la generosità, accettarono e da allora non si spostarono più dalla valle di Rosario, anzi si riprodussero e diventarono tantissimi. La valle si ripopolò di tantissimi animali, ma vi tornarono a vivere anche gli uomini. Rosario vive ancora lì, ma mai nessuno lo ha visto, certo è che la sua valle venne chiamata “Val di Rose” proprio in suo onore. Classe quarta Scuola Primaria di Palena

Essere persone.....perbene!

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Oggi la nostra società è diventata molto violenta e non pochi sono gli episodi in cui emerge la mancanza di rispetto, di amore, di amicizia e di educazione verso gli altri. Ognuno di noi deve dare il proprio contributo affinché la Terra sia un posto migliore in cui tutti possano vivere in armonia, rispettando le regole civili. Essere educati, rispettare le regole, rispettare gli adulti, i professori, non prendere in giro i compagni, usare un linguaggio gentile, essere solidali nei confronti dei più bisognosi, sono qualità che caratterizzano le persone perbene. Si sa, nessuno è perfetto, nessuno può possedere tali caratteristiche, ma tutti con l'impegno possiamo diventare “persone perbene”. Dobbiamo imparare a farlo, a credere che si può essere migliori di quello che si è. Sicuramente cambiare se stessi costa fatica, sacrificio, ma non dobbiamo scoraggiarci, perché tutto è possibile con la perseveranza e la volontà di essere davvero diversi da chi usa la prepotenza, l'arroganza come fonte di vita. L'unica strada che dobbiamo seguire è questa, e di certo siamo sicuri di non sbagliare se vogliamo che le persone perbene non siano in via di estinzione.